Da Simona – Dicembre 2015

Ciao mi chiamo Simona e volevo condividere con voi la mia esperienza e il mio incontro con la Mav.

Nell’aprile del 2012 stavo facendo un allenamento in palestra come sempre e al termine della lezione avverto un forte dolore alla base della nuca e un senso di vertigine.
Vengo fatta sdraiare e comincio a sentire in lontananza le voci della gente che mi sta attorno. Avverto l’arrivo dei soccorritori, il rumore dell’ambulanza e delle ruote della barella sul pavimento. Sento gente attorno a me che parla di sala di rianimazione, della necessita’ di trasferirmi in altro ospedale e poi piu’ nulla se non un costante rumore che sembrava quello di un forno.

Mi risveglio dopo 3 giorni nel reparto di rianimazione di un altro ospedale dove mi avevano portato, ho saputo dopo, per la craniotomia, il trattamento della emorragia cerebrale da cui ero stata colpita a causa di una MAV alla testa da cui ero affetta fin dalla nascita senza saperlo. Vedermi distesa in un letto, senza piu’ capelli, con una cicatrice da una parte all’altra del cranio, e’ stata un’esperienza che solo dopo qualche tempo ho compreso e che mi ha portato ad avere per oltre due anni problemi psicologici che sto affrontando ancora adesso.
Durante la permanenza in ospedale riprendo completamente la funzionalita’ del braccio e della gamba sinistra tanto che dopo quindici giorni vengo dimessa. Inizia un trattamento con antiepilettici che grazie a Dio finisce dopo un anno senza alcuna complicazione anche se la paura per quello che mi e’ successo si manifesta solo nei mesi successivi.
In ufficio non riesco piu’ a stare, vengo colta da ansia ed attacchi di panico ogni volta che mi trovo in luoghi affollati o costretta a star seduta a lungo come ad esempio al ristorante.
La mav non mi ha lasciato nulla a livello fisico se non una fragilita’ e una insicurezza che non mi sono mai appartenuti e che purtroppo nessuno riesce a capire. Tutti continuano a ripetermi che sono stata fortuna per essermi ripresa così in fretta e per non avere avuto conseguenze nella mia professione che si basa proprio sul costante uso della testa. Sono stata in cura da uno psichiatra per il trattamento dell’ansia e continuo ancora oggi ad andare da una psicoterapeuta che mi ha fatto scoprire come in realta’ fossi una sorta di pentola a pressione pronta a scoppiare da un momento all’altro e che forse la MAV mi ha salvata facendomi fermare a riflettere sul tipo di vita stressata e sempre di corsa che conducevo. Oggi non sono ancora riuscita a darmi una spiegazione per quello che e’ successo ma forse non ce ne e’ alcuna e semplicemente non sono così invincibile e al di sopra delle malattie come pensavo.
Vorrei veramente condividere con voi gli aspetti psicologici dell’esperienza che ci ha accomunati visto che per me e’ stato l’aspetto piu’ devastante e forse sottovalutato dai medici che mi hanno avuto in cura.
Sia chiaro non finiro’ mai di ringraziarli ma dopo avermi rimesso in piedi mi hanno dimesso senza avvisarmi dei possibili “corollari” della vicenda che ho dovuto sperimentare tutti sulla mia pelle senza essere in alcun modo preparata e per me questa e’ stata la parte piu’ difficle.

Oggi le cose vanno decisamente meglio ma come ha gia’ detto qualcuno di voi la mia vita non e’ piu’ la stessa di prima e’ semplicemente diversa.

Un abbraccio.

Simona

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