Da Sandra – Marzo 2015
Buongiorno mi chiamo Sandra abito a Torino, a dicembre 2014 ho subito una craniotomia per asportazione di un MAV.
Grazie a dio l’intervento è andato bene.
La mia storia inizia a fine novembre 2014. Ero in cucina con mio marito all’improvviso sento un dolore alla nuca e che si irradia in avanti salendo verso la fronte con un senso di nausea e pressione cranica. chiedo aiuto e mio marito mi fa sedere sul divano un calore pazzesco. chiamo la guardia medica che si precipita immediatamente a casa e dopo una attenta valutazione va via chiamando mio marito ogni 20 minuti. Alla fine consiglia mio marito di portarmi subito nell’ospedale più vicino a casa.
All’ospedale di dicono che ho una crisi acuta di cervicalgia, mi fanno un antidolorifico e mi mandano a casa.
Torno il giorno dopo accompagnata in ambulanza, stesso iter e stessa diagnosi del giorno prima. Chiedo e prego al dottore di farmi una risonanza anche a mie proprie spese e mi rispondono: se ad ogni mal di testa ci mettiamo a fare risonanze siamo a posto…..
Il 02 dicembre mia mamma sapendo che ero a casa che stavo male chiama un taxi e mi fa portare in un altro ospedale che si chiama Gradenigo. All’arrivo al pronto soccorso il dottore mi dice: lo faccio per scrupolo ma dal suo racconto ho già capito cosa ha. Mi manda a fare una risonanza con il contrasto dove si evidenzia subito una MAV.
Mi fa trasferire al reparto di neurochirurgia dell’ospedale San Giovanni Bosco di Torino dove trovo una staff medico, infermieristico, ed assistenziale da premio oscar.
Il 19 dicembre mi operano il 28 dicembre mi dimettono.
Per me è andato tutto bene malgrado l’inesatta diagnosi precedente non ho subito nessun tipo di handicap.
Secondo me è stata solo fortuna.
Caso molto simile al mio di 15 anni fa, allorchè una emorragia cerebellare al tronco dell’encefalo per una MAV occulta, fu scambiata dai sintomi vaghi e generici per una banale crisi d’ansia.
Anche io poi rocambolescamente mi salvai, la mia MAV non era operabile per la sede molto delicata e per fortuna si embolizzò spontaneamente dopo l’emorragia. Anche io sono uscito fuori da quella brutta avventura senza handicap di nessun genere e devo ringraziare per quello il Signore, anche per l’epilogo assolutamente naturale del problema.