Da Daniele – Ottobre 2018 – (Aggiornamento)

Ciao Marco e ciao a tutti,

scrivo di nuovo su questo blog dopo diversi anni.

…riassumo un po’ la mia storia, nel 2006 ho il primo episodio che consiste in una copiosa emorragia celebrale. Vengo ricoverato al policlinico Umberto I di Roma, in poco più di due mesi subisco sei embolizzazioni praticate dal dott. Guidetti. Vengo dimesso con la mia MAV ancora presente e ancora abbastanza grande. Segue un periodo di fisioterapia in quanto l’emorragia ha prodotto una perdita di funzionalità di tutto l’emilato destro. Passano due anni e vengo chiamato di nuovo per terminare il trattamento della MAV. Purtroppo, durante la seduta, si stacca un pezzo di catetere, il che causa una seconda emorragia celebrare, questa volta più “importante”…..coma, terapia intensiva, e tanta tanta fisioterapia alla quale si aggiunge anche un periodo abbastanza lungo di logopedia. Si, perché una volta dimesso, oltre a muovermi con elevata difficoltà presentavo anche una forte afasia.

Mi crolla in mondo addosso, ero da poco diventato padre ed allora decido di fermarmi, insomma di godermi i miei figli. Però il tempo passava e non potevo starmene con le mani in mano. Inizio ad informarmi ancora di più sulla patologia, conosco questo blog, leggo le storie…scrivo la mia. E qui, conosco le storie di due persone che diverranno mie amici Mary e Federico. Andai fino a Zurigo per sottopormi ad una visita dal prof. Rufenacht, il quale però al momento non mi da tante speranze…bisogna aspettare.

Il tempo passa e le crisi, si ripetono sempre più frequentemente, mi aumentano la terapia di gardenale fino ad arrivare a 150mg. Fino all’ultima crisi….forte, dopo la quale in ambulanza vengo trasferito al policlinico Gemelli. Qui mi fanno riaprire gli occhi, il dottore infatti mi mette davanti ad un bivio: vivere oppure giocare con la vita ogni santo giorno a pari e disparo…

Tornato a casa, la prima cosa che faccio è sentire in mio amico Federico e chiedergli un contatto del prof. Casasco. Incredibilmente alla mia e-mail inviata alle 23,45 trovo la pronta risposta un’ora dopo. Fissiamo la visita da li a due mesi, e devo dire che quello è un giorno che mi ricorderò con immenso piacere per tutta la vita. Casasco mi da speranze che nessuno prima aveva fatto. Fissiamo un’angiografia di controllo a giugno 2018, dopo la quale il prof mi dice: “si può fare!”. A seguire, fissiamo la prima embolizzazione per ottobre 2018 e una seconda a dicembre presso l’ospedale civile di Perugia, li Casasco assieme al prof. Hamman, riescono a chiudere quasi tutta la MAV (parietale sx, inizialmente molto grande e profonda). Da quel giorno, festeggio solamente due santi, i miei due santi, San Casasco e Sant’Hammam.

La guerra però non è finita, vengo indirizzato a Verona dal prof. Nicolato per sottopormi a Rachiochirurgia in Gamma Knife. Ho sostenuto il primo trattamento il 31 agosto, dovrei tornare per dicembre/gennaio per fare il secondo (spero l’ultimo). Che dire….la gamma knife è quello a qui puntavo dall’inizio, sicuramente è la pratica meno invasiva anche se…non è proprio una passeggiata. Fastidioso il fissaggio del casco stereotassico e le successiva angiografia e risonanza (tutto con il casco fissato al lettino), ma questo fastidio sparisce poiché…è tutto in dayHospital, la sera stessa vieni dimesso…un sogno.

Spero di non essere stato pesante, anzi spero di essere utile a molti. Il mio consiglio, è quello (quando possibile) di scegliere struttura e medici…possono cambiarci, in alcuni casi, salvarci la vita.

 

Daniele Piccarozzi

 

Per qualsiasi info : piccarozzi.daniele@gmail.com

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