Da Alessandra – Aprile 2015
Ciao sono Alessandra Baggio. ho 25 anni e il 20 dicembre 2014 notte sono stata sottoposta in urgenza a craniotomia parieto occipitale sinistra paramediana per evacuazione dell’ematoma intraparenchimale parieto occipitale e sottodurale e per la rimozione della MAV. Solo a leggerlo mette paura… E pensare che qualche ora prima ero una ragazza come tante altre alle prese con i regali natalizi, in giro per negozi con il proprio ragazzo a scegliere un vestito per Capodanno…E invece non ho fatto in tempo a fare tutto questo. Quella sera quando siamo arrivati a casa ho iniziato ad avere un forte mal di testa, forte forse non rende l’idea… avevo il cervello che mi andava a fuoco.Non riuscivo a trovare pace e non se ne voleva andare questo maledetto mal di testa. Peccato o per fortuna io, se posso, cerco di evitare di prendere antidolorifici.Pertanto quella sera ho deciso di buttarmi a letto con la speranza che chiudendo gli occhi e rilassandomi questa forte cefalea passasse… Sfortunatamente non è andata così,anzi i sintomi peggiorarono. Al mio fianco per fortuna c’era il mio ragazzo, infermiere come me, il quale riconobbe velocemente i segnali di un problema neurologico. Avevo un’emorragia cerebrale in atto. Dopo un angio TAC cerebrale che ha rilevato una MAV parieto occipitale sinistra mi portarono in urgenza a Vicenza dove mi hanno letteralmente salvato la vita. Non ringrazierò mai abbastanza i neurochirurghi che mi hanno operata e tutto lo staff della Neurochirurgia che mi ha assistita giorno e notte. Dato il vasto ematoma che avevo si pensava che riportassi dei deficit sensitivi e visivi. E all’inizio era anche cosi perchè avevo il campo visivo ridotto e un ritardo sensitivo all’emisoma destro. Poi grazie a Dio ho recuperato. E dopo 3 settimane di ricovero ospedaliero sono stata dimessa. La maggior parte delle persone pensa che il peggio sia passato. E forse è così. Ma per me no… La parte più difficile è adesso. Adesso che non ho più mal di testa, che sono tornata a casa e alla vita di tutti i giorni. Ma quale vita di tutti i giorni… Non posso guidare almeno per un anno perchè sono in terapia anticomiziale, non posso sottostare a carichi lavorativi ingenti come il mio lavoro di infermiera in Lungodegenza comporta… una persona potrebbe benissimo dire: “E cosa vuoi che sia la macchina? E il lavoro?Guarda il lato positivo: ti fai scarrozzare di qua e di là e ti riposi”… No, non va proprio così… Togli ad una persona la propria autonomia ed indipendenza e questa persona pian piano si sentirà sempre meno libera… Certo, riconosco il lato positivo di quello che mi è successo…Sono viva,ho un ragazzo che amo da pazzi e il prossimo anno ci sposiamo… cosa posso desiderare di più?! A volte mi sento ridicola a pensare queste cose negative ma è quello che sento nel quotidiano. Mi sveglio e… boh… non trovo un senso alla giornata che mi aspetta… Mi piacerebbe sapere se anche qualcun altro che ha subito una cosa simile alla mia ha avuto questa fase…diciamo di passaggio.
La cosa strana e che mi fa venire ancora adesso la pelle d’oca è sapere che questa MAV ce l’ho sempre avuta…dalla nascita. E nessuno lo sapeva… Poteva stare lì in silenzio per sempre oppure poteva scoppiare come è successo… ed ora al suo posto ho una bella cicatrice a forma di C, ormai nascosta dai capelli che pian piano ricrescono! Una C a rovescio che ogni volta che la sfioro con le dita mi fa pensare a questa mia fortunata sfortuna che mi ha segnato e cambiato la vita, almeno da come la immaginavo io…
Io ho una mav che ho scoperto di avere dopo una rms
Ho fatto un ricovero x accertamenti
Risultandomi con precisione da un agiografia di avetr una mav occipitale sinistra paramediale i medici della neurochirurgia di bari mi hanno detto
Che se mi operano riscio coma paralisi
E morte .
Mi hanno consigliato di andare in altre strutture dove potrei fare il trattamento
Endovascolare o fare i gammanait o lasciarla così come sta e tenerla sotto controllo
Ora sono molto ansioso e non sò cpn precisione cosa fare e dove andare
Qualcuno sa darmi informazioni
Di peciso dove rivolgermi