Da Dott. Nunzio Paolo Nuzzi – Dicembre 2012
Buona sera, sono da poco più di due anni il nuovo direttore della struttura (neuroradiologia) dove Le è stata diagnosticata la MAV; ma non le scrivo per questo motivo, questa è solo una strana e per certi versi simpatica coincidenza…
Faccio il neuroradiologo interventista, mi occupo principalmente di diagnosi e terapia delle malattie cerebrovascolari (mav, fistole, stenosi, aneurismi etc.). Ho introdotto al Galliera gli interventi endovascolari che qui, ai suoi tempi, non si facevano.
Nella mia attività mi sono accorto fin dall’inizio dei risvolti psicologici che una diagnosi del genere poneva ai pazienti, spesso giovani, dell’impatto emotivo di sentirsi di colpo “malati” e delle inevitabili conseguenze sulla loro visione del futuro. Questo è un aspetto davvero trascurato da noi medici, che ci impegniamo molto sulla MAV, ma poco sulla “sofferenza” delle persone che la hanno.
Mi è subito venuta la voglia di non trascurare questo problema, ma in passato non avevo mai trovato il supporto dei miei primari o dell’ambiente.
Venuto qui al Galliera (questa è la parte simpatica della coincidenza), ho finalmente avuto la possibilità di affrontare anche questa importante problematica: ho trovato dei colleghi (un medico del mio staff e una psicologa molto brava e sensibile) che si sono mostrati molto interessati al problema.
La Psicologa, quando ha studiato approfonditamente la cosa, si è molto meravigliata della quasi completa assenza di articoli di letteratura e di esperienza scientifica sull’argomento. Ha quindi iniziato a cercare anche su internet, si è imbattuta nel Suo sito e me lo ha segnalato.
Adesso, in questo ospedale, forniamo fin dal momento della diagnosi un supporto psicologico a ogni paziente giovane cui viene trovata una MAV o un’altra patologia cerebrovascolare. Ma per il momento sono pochi, e abbiamo ancora risorse limitate.
Nel frattempo (e questo è il vero motivo della mia mail), da medico volevo ringraziarla per quel che Lei fa tramite il forum, visto che riempie in qualche modo un vuoto che noi non abbiamo mai avuto l’intelligenza di comprendere e affrontare.
Cordiali saluti e buona prosecuzione di questo suo bellissimo lavoro.
Direttore Medico
S.C. Neuroradiologia Diagnostica e Interventistica
E.O. Ospedali Galliera
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