Da MP Novembre 2011

Ciao a tutti, anche io sono stata operata nel 2005 per una MAV, in particolare un angioma cavernoso di piccole dimensioni, congenito, situato nella zona temporale destra dell’ encefalo, il quale ha sanguinato un mese dopo il parto. Sinceramente mi ritengo piuttosto fortunata, poiche’ gli angiomi sono benigni e soprattutto perche’ il mio era situato in un “punto morto” del cervello, una zona che non presiede a funzioni vitali o importanti, ma la cosa che piu’ mi ha sconvolto e’ il fatto di essersi manifestato nel momento piu’ delicato e importante nella vita di una donna, e per alcuni mesi mi ha privato della possibilita’ di accudire mio figlio. Se ripenso a quei momenti, mi convinco sempre piu’ che le nostre vite siano segnate ciascuna da un destino ben definito. Infatti la mia storia inizia quando, a causa di una improvvisa e inaspettata gestosi epatica, il ginecologo decide di far nascere con taglio cesareo urgente alla 33ma settimana il bambino. Se, come previsto fin dall’inizio della gravidanza, avessi avuto un parto naturale, cosa sarebbe stato dell’angioma dovendo subire le spinte del travaglio? Passano i giorni e dopo circa un mese, alla ripresa del ciclo mestruale, accuso improvvisamente una fitta lancinante alla tempia destra e si manifestano strani formicolii agliartisinistri, questi sintomi si presentano quotidianamente per circa una settimana, poi una sera mi sento cosi’ male da sentire il corpo galleggiare come se fossi su una zattera nel mare in tempesta (ero a letto) e udire il suono indefinito di una melodia lontana nelle orecchie (la tv e lo stereo erano spenti, lo giuro!!!). Il giorno seguente il neurologo mi prescrive una risonanza magnetica e da questa emerge la dura verita’: MAV, molto probabilmemte angioma, che ha sanguinato provocando edema e conseguenti parestesie (neanche crisi vere e proprie). Poco dopo mi ricoverano nel reparto di Neurochirurgia della mia citta’, mi sottopongono ad angiografia e infine mi opera il dott. Versari, il primario, una figura carismatica che mi ha infuso coraggio, il faro che mi ha fatto riemergere dal pozzo nerodi disperazione nel quale mi sono trovata dall’oggi al domani. L’intervento, durato circa 5 ore, riesce perfettamente, dopo una sola notte di terapia subintensiva torno in reparto e infine, sette giorni dopo, torno a casa dai miei cari, soprattutto il mio bambino, che nel frattempo e’ stato amorevolmente accudito dai miei genitori. Da allora mi sono ripresa perfettamente, ho interrotto la terapia dopo circa un anno e mezzo e addirittura a volte ripenso quasi con nostalgia a quel periodo, poiche’ e’ stata un’esperienza inizialmente negativa ma che mi ha fatto maturare e fortificato tantissimo, in qualche modo ha tirato fuori una forza che non avrei mai pensato di avere dentro di me. La cosa che pero’ mi tormenta ancora oggi e’ il fatto che sia stata la gravidanza a scatenare tutto questo, e dal momento che il mio sogno piu’ grande sarebbe avere un altro figlio, ho paura e non so che fare. Qualcuno di voi ha vissuto o conosce qualcuno che ha vissuto un’ esperienza di MAV correlata alla gravidanza? Potete darmi consigli e informazioni? A volte pensodi essere l’unica persona al mondo ad aver vissuto un’ esperienza del genere….. :?:

mittyp@alice.it

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